preesistènza
sf. [sec. XVIII; da preesistere]. Il preesistere; in particolare, nella storia delle religioni, il problema dell'esistenza dell'anima prima di unirsi al corpo umano. Il problema talora è connesso con quello della sopravvivenza dell'anima dopo il suo distacco dal corpo e presenta in genere la soluzione della reincarnazione. Ma la preesistenza esiste anche come problema a sé e i vari popoli l'hanno risolto in base agli elementi presenti nel loro humus culturale: nell'Australia centrale gli indigeni credono che lo spirito-bambino s'incarni nel seno della madre; la credenza si trova anche presso clan totemici della Melanesia e dell'America Settentrionale. Più diffusa è la credenza nella preesistenza nelle religioni dualistiche: nell'India antica l'anima individuale era creduta indistruttibile; essa si univa al prakṛti (sostanza primordiale) e dava luogo alla nascita; per altri invece l'anima costituiva una particella del Vedanta (sostanza spirituale unica). Nella Grecia antica la religione orfica concepiva l'anima come divina ed eterna, imprigionata nel corpo fino a quando non la liberasse una completa purificazione; analoga era la posizione del manicheismo e della gnosi. Il cristianesimo nei primi secoli dovette lottare contro questa concezione ancora molto diffusa, che può dirsi scomparsa solo verso la fine del sec. VI.