pròprio

Lessico

(pop. pròpio), agg., sm. e avv. [sec. XIII; dal latino propríus, dalla loc. pro privo, a titolo privato].

1) Agg., che appartiene, si addice esclusivamente a un individuo o a un gruppo, a una specie; tipico, peculiare, specifico, caratteristico: il pensiero è proprio dell'uomo; le malattie proprie dell'infanzia. In grammatica, nome proprio, quello che designa una persona, un animale o una cosa distinguendoli dagli altri della stessa specie (per esempio Marco, Fido, Milano). Per estensione, personale, particolare, speciale (spesso come rafforzativo di un agg. poss.): segue un sistema tutto proprio; ognuno ha un proprio modo di vedere le cose; l'ho visto con i miei propri occhi. In filosofia, ciò che appartiene solo all'essenza di una cosa: per esempio, proprio dell'uomo è poter apprendere la grammatica. Si distingue in: proprio in sé, se distingue un ente nei confronti di tutti gli altri; proprio relativo, se delimita un ente nei confronti di qualche altro; proprio perpetuo, valido in ogni tempo; proprio temporaneo, valido in un tempo determinato. Porfirio suddivise ulteriormente il proprio relativo in quanto appartenente: a una sola specie ma non a tutti gli individui di essa; a tutti gli individui, ma non di una sola specie; a tutti gli individui di una sola specie ma non sempre.

2) Che meglio conviene, che esprime esattamente quello che si vuol dire; appropriato: esprimersi con un linguaggio proprio; trovare i termini propri. Poco comune, decoroso, ordinato, elegante: indossare un abito proprio. Lett., adatto, opportuno: “Loco / fatto per proprio de l'umana specie” (Dante); chiamare le cose col proprio nome, con quello specifico, senza ricorrere a giri di parole, a eufemismi e simili: vero e proprio, per sottolineare la vera natura di qualche cosa, per lo più di contenuto negativo: è una sciocchezza vera e propria.

3) Con valore di agg. poss. di terza pers. sing. e pl. indica possesso, appartenenza o peculiarità del soggetto, col significato di “suo, loro” (si usa per lo più in riferimento a un pron. indefinito ed è obbligatorio in espressioni impers.): è uno che fa i propri interessi; hanno lottato per la propria libertà; è bene non imporre i propri gusti; bisogna sempre fare il proprio dovere. Talvolta con il sostantivo sottinteso: vi metto qui i vostri cappelli e ognuno si prenda il proprio. Nelle loc.: in proprio, in nome proprio, senza dipendere da altri, personalmente: avere qualche cosa in proprio, esserne l'unico proprietario; lavorare in proprio, non alle dipendenze di altri; pagare, rispondere in proprio, di persona, di tasca propria.

4) In astronomia, moto proprio delle stelle.

5) In geometria, punto proprio è un punto inteso nel senso della geometria elementare; il termine viene usato in geometria proiettiva dove si distingue tra punti propri e punti impropri.In aritmetica, frazione propria è una frazione minore dell'unità; divisore proprio di un numero è un divisore che non coincide con il numero stesso o con l'unità. In teoria degli insiemi, sottoinsiemeproprio di un insiemeA è un sottoinsieme di A non coincidente con l'insieme vuoto o con A stesso. In modo analogo in algebra si definiscono i sottogruppi propri di un gruppo e in algebra lineare si definiscono i sottospazi vettoriali propri di uno spazio vettoriale.

6) Sm., ciò che appartiene, che è proprietà di qualcuno: ci ha rimesso del proprio. Per estensione, qualità particolare, esclusiva di qualcuno: il proprio dell'uomo è pensare. Al pl., i parenti più stretti.

7) Avv., esattamente, precisamente: le cose stanno proprio così; è partito proprio in questo momento. Per estensione, veramente, davvero: sono proprio stanco; era proprio lui; l'abito ti sta proprio bene; ne sei proprio sicuro?; non lo credo proprio. Come risposta, per confermare e sottolineare un'affermazione altrui o per rispondere affermativamente: È così? Proprio!

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