portachiatte
sm. inv. [dall'impt. di portare+chiatta]. Nave da carico strutturalmente costruita per il trasporto di chiatte dalle misure e forme standardizzate, utilizzata nel sistema di trasporto LASH. Esistono due tipi di portachiatte: quelle a stiva allagabile e quelle a chiatte imbarcate a secco; entrambe sono realizzate con strutture longitudinali in acciaio speciale rinforzato trasversalmente; il doppio fondo e lo spazio fra le paratie stagne laterali è del tipo cellulare; normalmente la plancia, i locali di manovra, le centrali per la movimentazione del carico, gli alloggi e gli altri apparati di bordo sono posti a prora. Le manovre e le operazioni di bordo sono completamente automatizzate tanto che potrebbe bastare, durante la navigazione, una sola persona, posta nella centrale di controllo in plancia, sia per il comando delle macchine sia per la movimentazione della potente gru a portale o dei sistemi di allagamento della stiva. L'imbarco e lo sbarco delle chiatte con tutto il loro carico avviene da poppa: nelle navi a stiva allagabile le chiatte, dotate di un piccolo motore ausiliario, entrano o escono per proprio conto stivandosi galleggiando allineate e affiancate; per tale motivo può essere trasportato solo un numero contenuto di natanti (da sei a dodici, secondo la stazza della nave). Nelle navi a chiatte imbarcate a secco, queste vengono sollevate da poppa da una potente gru a portale che può correre lungo quasi tutta la nave; calate nella stiva e anche sul ponte di coperta, vengono poi bloccate con idonei sistemi di fissaggio; l'operazione inversa avviene per lo scarico dei natanti che verranno trasportati in mare da un rimorchiatore, essendo privi di proprio motore; per le dimensioni standard abbastanza contenute delle chiatte, queste navi possono imbarcare fino a 300 natanti, a seconda della propria stazza.