polacco, tappéto-
denominazione con cui si cataloga un gruppo di circa trecento esemplari di tappeti prodotti dalla manifattura imperiale di Esfahān all'inizio del Seicento, per conto di committenti europei polacchi (da qui l'errata denominazione) e tedeschi, e appartenenti alla produzione caratteristica del periodo di regno di Shāh ʽAbbās (dal quale i tappetipolacchi prendono anche nome). I tappeti polacchi sono prodotti di accurata fattura (ca. 4000 nodi Senneh per dm²), in parte tessuti e in parte annodati con ampia prevalenza di fili d'oro e d'argento su tramatura di fondo a tinta pastello, e con decorazione tutta impostata sul disegno floreale. I formati dei tappeti polacchi variano dalle dimensioni di m 1,24×1,80 a quelle del formato maggiore (3,70×5,20), di cui splendido esempio è quello conservato nel castello di Rosenborg a Copenaghen. Altri esemplari figurano nel Museo dell'Università di Cracovia, nel Tesoro della basilica di S. Marco a Venezia e in vari musei degli Stati Uniti.