planante
agg. [ppr. di planare]. In marina, dello scafo di imbarcazioni avente forme di carena tali per cui, a partire da una certa velocità, si sviluppa sul fondo un'azione idrodinamica, la cui componente verticale assume valore tale da eguagliare il peso dell'imbarcazione (o una considerevole aliquota di esso). L'imbarcazione si comporta quindi come uno “scafo dislocante” (peso equilibrato dalla spinta idrostatica) fino a una certa velocità, raggiunta la quale, anziché continuare a fendere l'acqua (con conseguente presenza di notevole formazione ondosa), si solleva sull'acqua fino a scivolarvi sopra, venendo sostentata dinamicamente. Nel passaggio dall'una all'altra condizione si ha un più o meno marcato mutamento delle condizioni del moto, specie per quanto riguarda la resistenza all'avanzamento che, subendo in fase di “planata” una riduzione, consente, a parità di potenza del motore, di raggiungere velocità superiori a quelle ottenibili con un analogo scafo dislocante. Le forme di carena sono particolarmente studiate per rendere massima l'azione di sostentamento: generalmente si ha la poppa a specchio, mentre il fondo può essere a V raccordato a spigolo vivo con i fianchi, può avere alcuni gradini longitudinali, può essere a doppio V rovesciato (detto a “cattedrale”, “ala di gabbiano”, “catamarano”, ecc.), può avere scarponi riportati lateralmente, ecc.