pachimeningite
sf. [sec. XIX; da pachimeninge+-ite]. Processo infiammatorio della pachimeninge (dura madre), accompagnato o no da versamento (liquorale, o ematico, o purulento) negli spazi epi- e subdurali. La pachimeningite esterna o ascesso extradurale è determinata da fattori infettivi delle ossa craniche (in genere mastoiditi) e si manifesta con cefalea, crisi parossistiche, vomito; si cura con antibiotici e intervento chirurgico. La pachimeningite interna emorragica o ascesso della dura madre è di solito secondaria a contusione cranica e si manifesta dopo giorni o mesi, con astenia, cefalea, vertigini, seguite da fenomeni di ipertensione endocranica progressiva e di localizzazione in rapporto alla sede dell'ematoma e da disordini psichici; la cura è chirurgica. Altre forme di pachimeningite sono quella tubercolare, manifestazione di una meningite tubercolare, e quella luetica, ormai rarissima, della quale l'espressione più nota è la pachimeningite ipertrofica di Charcot, localizzata a livello del midollo spinale.