nerìtico
agg. (pl. m. -ci) [dal greco nērítēs, conchiglia marina]. Di ambiente marino che si estende dalla linea di spiaggia fino a 200 m di profondità. Comprende le masse d'acqua che si estendono sopra le piattaforme continentali o che occupano i bacini epicontinentali poco profondi. Nel suo ambito avviene il deposito della maggior parte (ca. 80%) dei sedimenti marini costituiti da apporti terrigeni e dai resti delle forme viventi sotto forma di componenti biogenici minerali, prevalentemente calcarei e silicei, od organici. L'ambiente neritico è controllato da numerosi fattori come andamento del fondo, profondità dell'acqua, apporti di materiali, distanza dalla costa, entità del contributo biologico, azione del moto ondoso e delle correnti, ecc., le cui molteplici combinazioni giustificano la grande varietà di tipi litologici e le conseguenti frequenti eteropie. Comunemente si distingue l'ambiente neritico in epineritico fino a una profondità di 40-50 m e infraneritico a profondità maggiore. L'ambiente neritico presenta un'ampia varietà di condizioni e di tipi di deposito in funzione delle variazioni climatiche; sono infatti presenti depositi ghiaiosi e sabbiosi, sedimenti chimici e biochimici di natura carbonatica, silicea, fosfatica o ferrifera, scogliere coralline, ecc. L'ambiente neritico, per la scarsa profondità e per la prossimità alla terraferma, reca l'impronta delle variazioni del livello marino indipendentemente dalle cause che lo hanno determinato, rintracciabili nei cambiamenti di tipo di deposito (lagunare, litorale, continentale).