molassa

sf. [sec. XVIII; voce lombarda derivata da mola nel senso 2]. Deposito clastico arenaceo, molto ricco in quarzo, di composizione variabile ma per lo più simile a quella di una subgrovacca. Si origina per rapido smantellamento operato dall'erosione su una catena montuosa appena erettasi che porta al colmamento delle fosse di vario tipo presenti ai margini o all'interno della catena stessa. La molassa è quindi un deposito sinorogenetico e può presentare caratteri litologici variabili da ambiente marino a salmastro a lagunare a lacustre, poco profondo ma soggetto a subsidenza. La sedimentazione di una molassa non è continua ma avviene per il succedersi di un gran numero di colmate successive, spesso gradate, intervallate da fasi di emersione testimoniate dalla presenza di cicatrici di erosione dovute all'azione di corsi d'acqua a regime torrentizio. Il termine di molassa viene talora impiegato con significato puramente litologico per definire arenarie poco cementate e quindi molto friabili.

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