minstrel show
loc. inglese (propr. spettacolo di menestrelli). Genere di teatro musicale sorto negli USA nel sec. XIX. Trae origine dai Negro songs fioriti in USA e Inghilterra nella seconda metà del sec. XVIII, in cui un nero in schiavitù descriveva la sua triste condizione. Ai primi dell'Ottocento tali canzoni, da sentimentali, divennero caricaturali: attori bianchi con la faccia annerita divertivano il pubblico imitando gesti, danze, abiti, dialetto dei neri. Nel 1829 Thomas Darmouth Rice ideò la macchietta di Jim Crow, ispirata a una fonte popolare, e prototipo della canzone minstrel. Nel 1843 quattro bianchi, i VirginiaMinstrel, misero in scena il primo minstrel show completo. Era diviso in tre parti: una con canzoni e sketch, una (olio) con pezzi solistici e cori, e un finale (walk around) con tutti insieme a cantare e ballare. I minstrel componevano canzoni ispirandosi al folclore nero e bianco, e suonavano violino, banjo, nacchere e tamburelli. Le compagnie più celebri (come i Christy Minstrel) girarono il mondo. Geniale autore di canzoni minstrel fu Stephen Collins Foster. Dopo il 1865 i neri liberati entrarono nel minstrel show trasformandolo: le compagnie maggiori avevano un'intera orchestra, e il repertorio includeva anche musica classica; alcune di esse sopravvissero fino al 1950. Massimi artisti del minstrel show nero furono James Bland, Gussie Davis e Sam Lucas. Tra i bianchi, eredi del minstrel show nella rivista e nel cinema furono Eddie Cantor e Al Jolson.