mila
Redazione De Agostini
(ant. mìlia), agg. e pron. num. cardinale inv. [sec. XIV; incrocio del latino mille, mille, con milía, migliaia]. Forma i multipli di mille, secondo il valore indicato dal numerale che lo precede (in genere con grafia unita): tremila, centomila. Talvolta con il senso di migliaia: costa diverse mila lire; te l'ha ripetuto non so quante mila volte!