messàpico

agg. (pl. m. -ci). Che si riferisce agli antichi Messapi. § Lingua messapica(o messapica, sm.), lingua degli antichi Messapi parlata nella penisola salentina prima della conquista romana e della successiva diffusione della lingua latina, documentata da un certo numero di glosse di antichi scrittori e soprattutto da ca. 300 iscrizioni (dalla fine del sec. VI al I a. C.) redatte in alfabeto greco. L'analisi di questo materiale permette di stabilire una stretta affinità tra il messapico e l'illirico che presentano fenomeni comuni come il passaggio di o ad a e di bh, dh, gh a b, d, g (per esempio la desinenza messapica di dativo plurale -bas da indeuropeo -bhos, latino -bus). § Vasi messapici, classe di vasi di stile geometrico prodotti tra il sec. VI e il III a. C. nella Messapia. Le forme più comuni sono il cratere, il kàlathos e soprattutto la trozzella, specie di anfora con alti manici ornati di dischi o rotelle. La decorazione dipinta, monocroma o bicroma (rosso e nero su fondo chiaro), si basa per lo più su motivi geometrici, vegetali e floreali.

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