meccànico
IndiceLessico
agg. e sm. (pl. m. -ci) [sec. XIII; dal greco mēchanikós, da mēchanḗ, macchina, tramite il latino mechanícus].
1) Agg., relativo alla meccanica o alle grandezze della meccanica: equivalente meccanica della caloria, valore di una caloria nell'unità di misura della meccanica (vedi calore).
2) Relativo alla macchina, alle macchine, ai meccanismi: un pezzo meccanico; l'industria meccanica italiana; un guasto meccanico; che si fa con l'aiuto delle macchine: lavorazione meccanica. In particolare, calcolo meccanico, eseguito mediante una calcolatrice. Fig., che avviene senza l'intervento diretto della volontà o dell'intelligenza, automatico: un gesto meccanico; certe operazioni si fanno in maniera meccanica; lavoro meccanico, in cui predomina l'attività materiale senza particolarmente bisogno di attenzione o intelligenza; spettacolo meccanico, quello costituito dall'esibizione, anche in vere e proprie azioni sceniche, di automi.
3) In botanica, di elemento vegetale che esplica funzioni di sostegno nella struttura di cui fa parte (per esempio il collenchima).
4) Sm., operaio specializzato nel montaggio, nella manutenzione e nella riparazione delle macchine.
5) Ant., persona addetta a lavori manuali; per estensione, persona rozza, volgare; plebeo.
Industria meccanica: generalità
Industria manifatturiera che trasforma in prodotti destinati al mercato le materie prime provenienti da vari settori economici. Fin dall'antichità classica gli uomini hanno potenziato le loro capacità lavorative con l'impiego di macchine, cioè di meccanismi appositamente costruiti per permettere il migliore sfruttamento delle energie naturali e di quelle muscolari dell'uomo e degli animali domestici. L'evoluzione produttiva passa attraverso varie fasi nelle diverse epoche storiche; nell'Europa e in Asia dal sec. XIV al XVII i centri manifatturieri furono numerosi. Ma la produzione limitata, la scarsa quantità di energia impiegata e di capitali investiti facevano sì che il modello fosse relativamente lontano da quello dell'industria moderna la cui nascita può esser fatta risalire al Settecento. La grande espansione delle attività manifatturiere e quindi dell'industria meccanica risale alla rivoluzione industriale manifestatasi prima in Inghilterra, poi in vari Paesi dell'Europa centroccidentale: Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Austria, Boemia e quindi nell'America Settentrionale. Favorevoli condizioni politiche ed economiche (stabilità dei governi, disponibilità di manodopera, di capitali e di fonti di energia, di scoperte e invenzioni frutto del progresso scientifico) permisero il passaggio da una produzione fortemente frazionata e distribuita fra numerose piccole imprese, a forme aziendali dove la figura dell'imprenditore risulta ben distinta da quella dei prestatori d'opera e le attività sono concentrate in grandi stabilimenti. Dall'impiego delle macchine e dei processi meccanizzati derivarono una organizzazione più efficiente e una migliore utilizzazione delle materie prime oltre a una riduzione dei costi economici, umani e sociali del lavoro. L'industria moderna ha infatti fra le sue caratteristiche fondamentali quella di fare un largo uso di macchine e di tecnologie avanzate. L'industria meccanica attuale è propriamente quella che costruisce le macchine che servono per le lavorazioni delle altre industrie (macchine utensili) e poi macchinari tessili, alimentari, agricoli, edili e stradali, vari tipi di mezzi di trasporto: biciclette, motocicli, autoveicoli, materiale ferroviario, aerei, navi e anche macchine varie (per cucire, ecc.). Per la costruzione di motori e macchine elettriche si parla comunemente di industria elettromeccanica, mentre la produzione di strumenti di precisione, serrature, ferramenta, ingranaggi, minuterie metalliche rientra nell'industria meccanica leggera. Si dice industria meccanica pesante (o grande meccanica) quella che costruisce motrici e turbine, motori marini, caldaie, impianti di trivellazione e vari tipi di grandi macchine utensili. In questo settore non sempre la produzione è fatta in serie ma spesso si costruisce in pochi esemplari e anche in esemplari unici. L'industria meccanica è da considerarsi alla base della struttura produttiva dei Paesi economicamente sviluppati. L'impiego di mezzi meccanici atti a semplificare i processi rendendoli più semplici e insieme più economici dà a tali Paesi la possibilità di dominare il mercato internazionale nei confronti dei Paesi produttori di materie prime. Lo sviluppo dell'automazione e delle applicazioni elettroniche nel controllo delle macchine e degli impianti e la diffusione dei robot industriali nelle lavorazioni ripetitive, pesanti o pericolose, hanno rivoluzionato l'industria meccanica: la qualità dei prodotti è notevolmente migliorata, e i costi si sono ridotti; la fatica degli addetti è stata quasi eliminata, ma le nuove macchine hanno ridotto la manodopera, che deve essere però altamente qualificata. La produzione di grande serie, specialmente nel campo dell'automobile e degli elettrodomestici ha portato allo sviluppo di nuove tecnologie e all'impiego di nuovi materiali, specialmente nel campo delle materie plastiche. Rispetto all'andamento del mercato, l'industria meccanica si trova all'apice dell'attività nei periodi di crescita economica ed è la prima ad accusare le recessioni degli altri settori, rendendo necessaria, a livello aziendale, una diversificazione produttiva.
Industria meccanica: diffusione mondiale
Fra i grandi Paesi dove l'industria meccanica ha dimensioni mondiali spiccano gli Stati Uniti, la cui preminenza, risalente all'inizio della prima guerra mondiale, è basata su ingenti risorse naturali e sull'organizzazione scientifica del lavoro. Il centro dell'industria meccanica statunitense è nel Nord-Est, dove si raggruppano i principali settori produttivi e quasi metà della popolazione attiva, ma esistono grandi stabilimenti anche nelle regioni dei Grandi Laghi, del Sud-Est, del Golfo del Messico, della California. Il Giappone si avvia a superare gli Stati Uniti in molti campi dell'industria meccanica (specialmente in quella automobilistica e nella meccanica di precisione). In Europa hanno un'industria meccanica particolarmente sviluppata la Germania, la Gran Bretagna, la Francia e la Russia. In Germania, oltre alla regione della Ruhr, che accoglie la maggior parte degli stabilimenti, sono importanti i centri di Augusta, Frankenthal e Offenbach (macchine da stampa), Mannheim, Hannover, Esslingen (per le macchine tessili e agricole). Particolarmente importante il settore della meccanica di precisione (Berlino, Monaco, Boblingen, Kassel, Gottinga, Wetzlar, Kempten). La Gran Bretagna, culla della rivoluzione industriale, ha i principali stabilimenti meccanici nel centro e nell'area londinese, mentre a Glasgow vi è una notevole produzione di carri ferroviari e macchine per cucire. Relativamente meno importante la produzione francese, ben sviluppata nei rami delle costruzioni ferroviarie, caldaie e motori, macchine agricole e tessili, concentrate nella regione parigina, nel Lionese e nel Nord-Est. La Russia ha dato impulso alla sua industria meccanica (soprattutto pesante) dopo la seconda guerra mondiale sviluppandola con una serie di piani poliennali, in accordo col potenziamento della siderurgia e metallurgia. Sono notevoli specialmente i settori delle macchine agricole, utensili, del materiale ferroviario, dei motori e turbine. La precedenza data all'industria pesante e i rigidi vincoli della pianificazione statale hanno frenato lo sviluppo dell'industria leggera e la produzione di beni di consumo, che sono inoltre di qualità nettamente inferiore agli standard raggiunti in Occidente. L'accentramento di alcune produzioni in determinate aree geografiche, che aveva un senso nella grande Unione Sovietica, introduce notevoli difficoltà di carattere economico nello sviluppo di nuovi equilibri ai quali tendono le Repubbliche che la costituivano.
Industria meccanica: in Italia
Anche l'Italia si colloca fra i Paesi dove l'industria meccanica è ben sviluppata. Oltre ai settori della cantieristica e dell'automobile sono consistenti le branche delle costruzioni ferroviarie (Torino, Pinerolo, Genova, Vado Ligure, Milano, Sesto San Giovanni, Brescia, Modena, San Giovanni Valdarno, Pistoia, Padova, ecc.), della meccanica di precisione, dei cuscinetti (Villar Perosa), di macchine da ufficio (Ivrea, Milano, Crema) e per cucire (Pavia). Alla produzione di macchine agricole sono addetti vari stabilimenti ubicati per la massima parte nella Pianura Padana.