lignite
sf. [sec. XIX; dal latino lignum, legno+-ite]. Carbone umico di basso rango e modesto potere calorifico, diffuso per lo più in depositi cenozoici. Numerose sono le varietà di lignite che costituiscono nel complesso una successione continua di termini intermedi fra torba e litantrace. Il tenore elevato di acidi umici (quasi il 50%) è causa della colorazione brunastra della lignite ridotta in polvere e dello sviluppo di vapori acidi per riscaldamento; quest'ultima proprietà consente di distinguere le varietà di lignite più simili all'aspetto ai litantraci da questi ultimi che invece, riscaldati, emettono vapori basici. I tipi principali di lignite sono: lignite terrosa, nera, opaca, omogenea, formata da frammenti di tessuto legnoso con quantità minori di spore, granuli di polline, ecc. non cementati da pasta fondamentale, il che la rende molto friabile; lignite xiloide, o piligno o legno fossile, di colore bruno scuro e di composizione analoga alla precedente ma più compatta per la presenza di una certa quantità di pasta fondamentale; lignite bruna, formata da spore, cuticole, granuli di polline e anche tessuto legnoso; lignite picea, nerastra, compatta, con frattura concoide e lucentezza grassa, con composizione duritico-claritica. Le ligniti sono impiegate soprattutto per riscaldamento; sottoposte a distillazione secca forniscono sostanze gassose e catramose e un coke pulverulento. La produzione mondiale, da quando la congiuntura energetica si è ristabilita positivamente e non è stato più necessario ricorrere a tutte le possibili fonti sostitutive del petrolio, è apparsa per un periodo in calo. Poi si è stabilizzata. Dai quasi 1300 milioni di t di lignite estratti nel 1989, si è così passati a 912 milioni di t nel 1995 a ai 930 milioni di t nel 1997. In controtendenza, rispetto a questo quadro, risultano solo i Paesi in via di sviluppo e quelli dell'Est europeo (ma non la Russia), dove le condizioni economiche generali impongono di ridurre per quanto possibile la dipendenza energetica dall'esterno e comunque di valorizzare le risorse disponibili: per piccole quote d'incremento, perciò, si segnalano Paesi come Romania, Corea del Nord, India. I maggiori produttori, tuttavia, rimangono altri, anche se proprio a loro va attribuita la parte maggiore di riduzione: in primissimo luogo la Germania, con oltre un quinto del totale, seguita dalla Russia e dagli Stati Uniti. In Italia, nel 1995, sono state estratte 352.300 t di lignite, in massima parte dai giacimenti della Toscana e dell'Umbria.