lància (militaria)
IndiceLessico
sf. (pl. -ce) [sec. XIII; latino lancĕa].
1) Antica arma d'offesa: mettere la lancia in resta, prepararsi al combattimento; fig.: spezzare una lancia per, in favore di una persona o di una cosa, prenderne le difese, sostenerla. Per metonimia, cavaliere armato di tale arma: una buona lancia, un soldato abile nel maneggiarla.
2) Ant., assalto, specialmente nei tornei cavallereschi.
3) Sorta di arpione usato nella pesca dei tonni, dei delfini, ecc.
4) Dispositivo che viene posto nella parte terminale dei tubi flessibili usati per l'erogazione di acqua, in particolare di quelli usati per spegnere incendi; anche l'insieme del dispositivo e del tubo (lancia antincendio).
Etnologia
Arma da attacco costituita da un'asta più o meno lunga in legno, bambù e più raramente in metallo o in osso, a una cui estremità è fissata una punta acuminata litica, in osso, in metallo o costituita da una spina di pesce o da un frammento di conchiglia. La lancia differisce dal giavellotto che è più piccolo e sottile e spesso non reca una punta staccata, e che viene usato come arma da getto. La forma della punta della lancia, il suo modo d'inserzione e la forma della base dell'asta (tallone) variano secondo il gruppo etnico che la realizza: il tallone può essere inciso, decorato, rivestito con corda o altro materiale, appiattito e talvolta a spatola (per dare maggior stabilità all'arma); la punta, generalmente a forma di foglia assottigliata all'estremità, può assumere foggia e dimensioni diverse (biforcuta, a spatola, a cono, a tricuspide, con base larga, a bordo o bordi dentellati, ecc.). Il sistema d'inserzione può essere per legatura (molto usato in epoca preistorica) oppure a codolo o a cartoccio: nel primo caso la punta, mediante il codolo, viene infissa nell'asta, nel secondo caso (tipico per punte metalliche) l'asta viene infissa nella base della punta. I materiali più semplici sono usati in Oceania e nell'America Meridionale, il metallo è d'uso in Asia, Europa e Africa; le modalità d'inserzione dipendono dal materiale usato e possono essere praticate entrambe nella medesima area culturale, sebbene vi sia preferenza per l'una o l'altra (per esempio in Asia, Europa e Africa settentrionale è più diffuso il metodo a cartoccio, nell'Africa meridionale il metodo a codolo).
Storia
In epoca storica la lancia divenne l'arma propria della cavalleria, lunga da 2 a oltre 3 m. Verso la metà del sec. XI l'evoluzione della tattica militare e la tendenza allo scontro diretto tra cavalieri equipaggiati con pettorali e corazze determinarono un radicale cambiamento del maneggio della lancia, tendente a renderne più salda l'impugnatura e aumentare quindi la forza del colpo. Il nuovo maneggio, che è chiaramente illustrato nel famoso arazzo di Bayeux, consisteva nell'impugnarla col palmo della mano rivolto in alto serrandola contemporaneamente tra il corpo e il braccio. Verso la metà del sec. XIV si diffuse l'uso di riparare la mano fissando all'asta un piccolo ferro che nel secolo successivo assunse la forma di un disco d'acciaio e le funzioni di una rotella, proteggendo anche il fianco dal colpo della lancia avversaria. Nel corso del sec. XV la lancia andò assumendo una forma conica rastremata, con la base coincidente col disco di protezione dell'impugnatura, che veniva ora a trovarsi a oltre due terzi dalla punta. Per aiutare il cavaliere a sostenerne il peso e aumentare la precisione e la forza dell'urto, si diffuse l'uso della resta, costituita da un dente d'acciaio fissato al lato destro dell'armatura, sul quale si appoggiava l'asta. La resta rimase in uso fino al sec. XVII, quando il ruolo ormai determinante delle armi da fuoco provocò la scomparsa della cavalleria pesante. Successivamente la lancia, pur raggiungendo la lunghezza di 4 m e oltre, divenne sempre più leggera e lineare, spesso costruita con due canne di bambù di diverso diametro.
Militaria
Nelle milizie medievali, nel sec. XIII, il termine, oltre all'arma, indicò il cavaliere inteso come unità operativa e quindi comprensivo di scudiero e altro personale ausiliario. Con l'organizzazione della cavalleria pesante in corpi regolari, la lancia assunse sempre più le caratteristiche di unità autonoma uniforme e definita, paragonabile a un plotone di fanteria. Nel sec. XIV in Italia la lancia era formata da tre uomini con tre o quattro cavalli; gli uomini erano il cavaliere o caporale, il cavalcatore e il paggio o garzone, e i rispettivi cavalli erano detti cavallo, piatto e ronzino.