iperbàrico
agg. (pl. m. -ci) [da iper+barico]. Che riguarda l'alta pressione atmosferica o un ambiente in cui la pressione di un gas è superiore a quella atmosferica. In particolare, in medicina: terapia iperbarica, uso terapeutico dell'ossigeno a pressioni superiori a quella atmosferica. Essa viene effettuata in speciali serbatoi di acciaio a tenuta stagna, detti camere iperbariche. Vi si ricorre in quei casi in cui sia necessario fornire ai tessuti dell'organismo una quantità di ossigeno più elevata della norma, e in particolare nelle gangrene, nelle asfissie e nell'intossicazione da monossido di carbonio. In quest'ultimo caso l'impiego di ossigeno a pressione elevata serve a scindere il legame fra l'emoglobina e il monossido di carbonio, che si salda tenacemente all'emoglobina stessa e impedisce il trasporto e la cessione di ossigeno ai tessuti. La sua rimozione costituisce quindi il trattamento elettivo per il recupero di una delle principali funzioni ematiche: l'ossigenazione con rimozione dell'anidride carbonica a livello cellulare.