iniziale

agg. e sf. [sec. XIV; dal latino tardo initiālis].

1) Agg., che sta all'inizio, che costituisce l'inizio: la parte iniziale del sentiero; la fase iniziale di una gara; vocale, sillaba iniziale; stipendio iniziale, percepito all'inizio di una carriera. In particolare, in fisica, condizioni iniziali di un sistema, lo stato del sistema nell'istante in cui si incomincia a misurare il tempo; i corrispondenti valori delle grandezze che caratterizzano il sistema sono detti valori iniziali. In matematica, condizioni iniziali.

2) Sf., la prima lettera di una parola: i nomi propri si scrivono con l'iniziale maiuscola. In particolare, la lettera ornata con cui, nei codici antichi o anche in taluni libri a stampa, iniziano i vari capitoli. Al pl., le lettere iniziali del nome e del cognome: firmarsi con le sole iniziali; una camicia con le iniziali ricamate. § Nei libri antichi le iniziali ornate comparvero nel sec. V, dapprima con il solo scopo di mettere in risalto il principio del testo sacro, in seguito con funzione decisamente decorativa, passando dall'ornamentazione a semplici tratti di colore a quella (sec. VI) ad arabeschi e a motivi vegetali, zoomorfi o di fantasia, molti dei quali caratteristici di epoche e scuole. In età carolingia l'iniziale sintetizzò con grande ricchezza il gusto germanico della stilizzazione vegetale con quello latino dell'immagine. La massima fioritura dell'iniziale miniata o istoriata si ebbe nel periodo gotico, quando essa giunse a racchiudere un intero episodio dipinto, mentre le sue decorazioni floreali si allungavano spesso a inquadrare tutta la pagina. Nei primi libri a stampa le iniziali venivano ancora miniate o decorate a mano come nei manoscritti, ma fin dagli esordi della tipografia furono adottate anche iniziali xilografiche e già nel 1457 P. Schöffer stampava un Salterio con iniziali in tre colori (nero, rosso, blu) ottenute tipograficamente.