incensière
sm. [sec. XIV; da incenso]. Recipiente mobile o fisso (anche turibolo), con o senza coperchio forato, di forma varia (a coppa, a cilindro, a scatola), di materiale diverso (terracotta, bronzo, oro, argento), spesso riccamente ornato. L'incensiere è presente in tutte le civiltà antiche, a cominciare dall'Egitto, riprodotto anche in rilievi (Trono Ludovisi, Roma, Museo Nazionale Romano) e in pitture (dipinto detto delle Nozze Aldobrandine, Roma, Biblioteca Vaticana). In ambiente italico sono numerosi gli incensieri villanoviani, sia mobili, sospesi a catenelle, sia fissi, con coppa poggiante su tre piedi; alcuni incensieri etruschi dei sec. VI-V a. C. sono molto simili a candelabri. In età romanica si eseguirono incensieri di elaborate forme architettoniche (incensiere bronzeo di Treviri, risalente al 1000 ca.; Lilla, Palais des Beaux-Arts), che in età gotica sfociarono in complicatissimi tabernacoli a guglie (incensiere argenteo del sec. XV, Padova, Tesoro di S. Antonio). Un bellissimo esemplare barocco è l'incensiere argenteo dell'inizio del sec. XVIII (chiesa di S. Petronio a Bologna).