green economy

Modello di sviluppo economico in cui l’attività produttiva viene valutata e attuata tenendo conto sia dei benefici derivanti dalla crescita, sia delle ricadute in termini di impatto ambientale a seguito dall’attività di trasformazione delle materie prime. Introdotta in campo economico a partire dagli anni Settanta del XX secolo, l’“economia verde” (green economy) punta alla realizzazione di un modello sostenibile attraverso l’introduzione di misure legislative, economiche, tecnologiche e di educazione pubblica. Queste disposizioni, se correttamente armonizzate, porterebbero alla riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale, all’aumento dell’efficienza produttiva, alla diminuzione della dipendenza commerciale da altri mercati e, più in generale, all’attuazione di un sistema economico “virtuoso” in grado di dar vita a un’economia sostenibile su scala globale. Secondo i suoi sostenitori, la green economy, che introduce una distinzione fondamentale fra il concetto di crescita e quello di sviluppo, deve basarsi su indicatori economici differenti rispetto all’economia tradizionale: per esempio, le quote di investimento relative alla produzione e all’occupazione sostenibile (PIL verde), i dati ambientali (tassi di inquinamento e indici di biodiversità) e i dati settoriali (rapporto fra consumo energetico e PIL). In tale prospettiva, l'ambiente rappresenta un fattore cruciale non solo in termini di produzione, ma anche di valore, stabilità e prosperità a lungo termine, ed è fonte di crescita e stimolo all'innovazione. Il successo dell’“economia verde” è al momento messo in discussione da parte degli economisti che sollevano critiche e perplessità sia sull’efficacia delle fonti energetiche rinnovabili (per alcuni analisti non sufficienti a sostituire i combustibili fossili), sia per il rapporto costo/efficienza non abbastanza vantaggioso che scoraggia gli imprenditori a mettere in atto strategie produttive ecosostenibili.