grave

agg. [sec. XIII; latino gravis].

1) Che ha peso, che deve sottostare alla forza di gravità. Anche come sm., corpo caratterizzato dalla proprietà di essere dotato di peso, cioè di essere immerso in un campo di gravità. Per estensione, appesantito, carico, pieno; che dà un senso di pesantezza: aver la testa grave per le preoccupazioni; aver gli occhi gravi dal sonno, che tendono a chiudersi; aria grave, afosa, opprimente; uomo grave d'anni, molto anziano. Fig., duro da sopportare, angoscioso, doloroso: si è assunto una grave responsabilità; il Parlamento ha reso più gravi le pene per il reato di sequestro di persona; “O voi, che per la via d'Amor passate, / attendete e guardate / s'elli è dolor alcun quanto 'l mio grave” (Dante).

2) Importante, che richiede un notevole impegno, che comporta rischi, pericoli o conseguenze serie: prendere una grave decisione; la situazione è grave; affrontare un grave intervento chirurgico; malato grave, in pericolo di vita.

3) Serio, posato, lento, solenne: comportamento grave; i rintocchi lenti e gravi delle campane. In particolare, in musica, movimento grave, movimento in tempo lento dal carattere solenne e serioso. Per estensione (come sm.), titolo di una composizione o di una sua parte con lo stesso movimento.

4) In linguistica, accentograve, segno grafico (`) posto in italiano sull'ultima vocale di parole tronche o usato per indicare le vocali aperte in parole che altrimenti potrebbero essere confuse.