grafitizzazióne

sf. [da grafitizzare].

1) Termine comune usato per indicare la formazione di carbonio grafitico nelle ghise. Può realizzarsi: durante la solidificazione della ghisa per effetto contemporaneo sia della presenza in lega di elementi grafitizzanti, come il silicio, sia di una velocità di solidificazione sufficientemente lenta; allo stato solido, nel raffreddamento dalla temperatura di trasformazione eutettica (1153 ºC) a quella di trasformazione eutettoidica (738 ºC) e durante la trasformazione eutettoidica, con formazione di carbonio grafitico; per decomposizione, nelle ghise bianche, della cementite nei suoi elementi componenti (Fe₃C —→ 3Fe+C grafitico), dopo speciali trattamenti termici o dopo malleabilizzazione.

2) Particolare tipo di corrosione cui sono sensibili le ghise grigie per attacco, in ambiente umido, della ferrite e della perlite senza alterazione della grafite. In seguito alla grafitizzazione il materiale metallico perde le proprietà meccaniche di resistenza e tenacità. La grafitizzazione non si verifica né sulle ghise nodulari o malleabili, né sulle ghise bianche.

3) Difetto di fusione, detto anche “fragilità da grafite”, consistente nella precipitazione di carbonio (grafite) negli acciai al bordo dei grani.