formalismo (estetica)
rivalutazione della forma, o meglio dei valori formali, rispetto al contenuto, operata in letteratura e nelle arti. In particolare, con “formalismo estetico” si indica una tendenza alla ricerca obiettiva sul comportamento delle forme nei fatti dell'arte, che ebbe luogo nella seconda metà del sec. XIX, come reazione all'esasperato soggettivismoromantico. Lo studio delle forme, destinato a disporre di un sussidio tecnico di alto valore nelle ricerche della psicologia della forma, ebbe i suoi campi preferiti d'indagine nelle arti figurative e nell'architettura. Si distinsero, in particolare, il pittore H. von Marées, lo scultore A. Hildebrand e il teorico C. Fiedler, che formularono la teoria della “pura visibilità”, muovendo dalla quale H. Wölfflin distinse i sistemi di forme chiuse (Rinascimento) da quelli di forme aperte (barocco). La concezione della “pura visibilità” ha influito notevolmente sulle tendenze dell'arte contemporanea, anche se, in certe sue applicazioni, ha subìto un'involuzione, fino a scadere in un bizantinismo formalistico, rilevato e attaccato da altre correnti, come l'espressionismo e il surrealismo.