fluìdica
sf. [da fluido]. Parte della tecnologia che utilizza fenomeni caratteristici della dinamica dei fluidi per esercitare funzioni di controllo, di informazione, di rilevamento e di elaborazione. Tende allo studio e alla realizzazione di elementi logici di controllo senza parti mobili; utilizza liquidi e aeriformi come segnali di controllo e di potenza. Le applicazioni caratteristiche della fluidica si hanno nel campo dell'automazione: amplificazione di segnali, a scopo di controllo e regolazione, circuiti logici nelle funzioni decisionali di tipo binario, calcolatori fluidici, controllo delle portate dei fluidi, ecc. Vi sono applicazioni anche in altri campi, come in medicina con i cuori artificiali, i polmoni artificiali, i compressori cardiaci, ecc. Nei dispositivi fluidici, si chiamano elementi attivi quelli che presentano sempre un consumo di energia di alimentazione anche quando sono in riposo (amplificatori, sensori, trasduttori) e passivi quelli che consumano energia solo quando vi passano i segnali (diodi e alcuni circuiti logici). Gli elementi attivi vengono classificati in elementi digitali (o numerici) e in elementi proporzionali, secondo come varia il segnale di uscita rispetto a quello di entrata. Gli elementi passivi sono essenzialmente di tipo digitale . Da A entra una corrente fluida, detta getto principale; per effetto della dissimmetria costruttiva del dispositivo, esso ha la tendenza ad aderire alla parete superiore del condotto e quindi a uscire da U₁; se però si fa entrare una piccola corrente di fluido da E₁, essa è costretta a uscire da U₂. L'interruzione del piccolo flusso in E₁, che costituisce un vero e proprio segnale di controllo, fa sì che il getto principale torni a uscire da U₁. Da ciò risulta che tale amplificatore costituisce la base di un vero e proprio circuito logico; modifiche diverse, per esempio con segnali costituiti da altri piccoli getti ausiliari, permettono di costruire circuiti logici complessi quanto si vuole, con perfetta analogia con i circuiti logici di un elaboratore elettronico. Quando viene applicato un segnale in A, mediante un getto fluido, questo passa attraverso lo scarico V₂; quando il segnale viene applicato in B passa attraverso lo scarico V₁. Se i segnali vengono applicati contemporaneamente in A e in B, i due getti di fluido si compongono e la loro risultante è disponibile all'uscita U . Da quanto detto sopra, si comprende come sia quindi possibile stabilire un'analogia tra fluidica ed elettronica: si fa corrispondere la tensione elettrica che provoca il moto degli elettroni con la pressione che provoca il moto del fluido e così via per tutte le altre grandezze elettriche e meccaniche.