fessurazióne

sf. [da fessurarsi]. Formazione di fessure, crepe; discontinuità, per lo più nelle rocce, in agglomerati e simili; fessurazione del legno; in geologia, vedi piezoclasi, sinclasi. § Nelle costruzioni, lesione superficiale che si riscontra in un elemento strutturale di calcestruzzo, quando siano presenti sforzi di taglio superiori a quelli limite di tale materiale. Le cause che possono determinare un aumento degli sforzi di trazione e, quindi, l'insorgere di fessurazioni superficiali nel conglomerato, sono evidentemente molte; una fondamentale causa di fessurazione, per un elemento di calcestruzzo, può essere l'indurimento troppo veloce del getto, che determina uno stato di compressione verso l'interno e di trazione verso l'esterno, denunciato questo dalla comparsa di sottili crepe in superficie. Nel caso del calcestruzzo armato occorre inoltre ricordare che all'aumentare degli sforzi di trazione, sia per incremento del carico sia per assestamento della struttura, il calcestruzzo è in grado di deformarsi plasticamente (per la sua associazione con l'acciaio) fino a un valore pari allo 0,5-0,6‰, oltre il quale si fessura, compromettendo, se non direttamente la stabilità dell'insieme, almeno la sua funzione di protezione dell'armatura. Agli effetti di una riduzione della fessurazione diventa fondamentale l'impiego della precompressione, in quanto tale meccanismo, diminuendo gli sforzi di trazione, ne elimina la causa prima, fino a portare, mediante particolari applicazioni (armature incrociate precompresse di dighe e serbatoi), alla perfetta tenuta delle superfici cementizie.

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