fasòmetro

sm. [sec. XIX; da fase+ -metro]. Strumento elettrico usato nei circuiti a corrente alternata per misurare l'angolo di sfasamento tra tensione e corrente. Il fasometro più diffuso, di tipo elettrodinamico, comprende due bobine mobili solidali tra loro e disposte a 90° l'una rispetto all'altra, libere di ruotare nel campo magnetico creato da una bobina fissa, generalmente divisa in due parti, percorsa dalla corrente del circuito. Le due bobine mobili sono collegate rispettivamente in serie a un resistore e a un induttore e sono sottoposte alla tensione applicata al circuito. In tali condizioni una delle bobine mobili è percorsa da una corrente in fase con la tensione, l'altra da una corrente in quadratura. Detto allora φ l'angolo di sfasamento tra tensione e corrente, gli angoli che le correnti nelle bobine mobili formano con quella della bobina fissa sono rispettivamente φ e [(π/2)-φ]. Poiché la coppia agente su ogni bobina mobile dipende dallo sfasamento tra la corrente che la percorre e quella che percorre la bobina fissa, l'equipaggio mobile assumerà una posizione di equilibrio, corrispondente all'eguaglianza delle coppie agenti sulle due bobine mobili, dipendente dall'angolo φ. Si può dimostrare infatti che la rotazione α dell'equipaggio mobile è legata allo spostamento φ dalla relazione tgα=cotgφ. Lo strumento viene comunemente tarato in modo da indicare i valori del coseno dell'angolo di sfasamento: per questo il fasometro è detto anche cosfimetro. I fasometri per circuiti trifase si basano sugli stessi principi sui quali sono basati quelli monofase, ma hanno un numero maggiore di bobine. L'indicazione dei fasometri elettrodinamici dipende anche dalla frequenza delle correnti che percorrono le bobine: ogni fasometro deve perciò essere usato a una determinata frequenza per la quale è stato tarato. Sempre più usati sono i fasometri di tipo elettronico, nei quali circuiti complessi, sensibili al passaggio per il valore zero di segnali ricavati da tensione e corrente, misurano l'intervallo di tempo tra il segnale ricavato dalla corrente e quello ricavato dalla tensione e ne deducono lo sfasamento.

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