falconerìa
sf. [da falcone]. Arte di addestrare alla caccia i falchi e altri uccelli rapaci; la caccia con i falchi. § Le origini della falconeria sono ignote. Nel Medioevo comunque, oltre che in Oriente, era diffusa in tutta Europa e conobbe particolare fortuna in Francia, in Italia e in Inghilterra. Tramontata a partire dal sec. XVIII, viene praticata da pochi appassionati. I falchi da caccia si distinguono in falchi nobili o da alto volo (falco pellegrino, girifalco, ecc.) e da basso volo (astore e sparviero). I primi, raggiunta una certa altezza, si librano alla ricerca del selvatico sul quale piombano uccidendolo per urto. L'astore e lo sparviero vengono invece tenuti in pugno dal falconiere che li lancia solo quando il cane scova la preda che viene uccisa dal rapace con gli artigli o il rostro. Assai difficile e lungo è l'addestramento dei falchi, in quanto occorre somministrare loro molto cibo per evitare che divorino le prede senza però attenuarne l'istinto della caccia.
Falco. Voce di un falco pellegrino (Falcus peregrinus).
Astore. Voce di un astore (Accipiter gentiliis).