fòrcipe
sm. [sec. XVI; dal latino forceps-ípis]. Strumento ostetrico per l'estrazione rapida del feto dall'organismo materno. È costituito da due branche che, di solito, incrociandosi si articolano tra di loro; le branche sono formate da due valve, o cucchiaie, che, circondando la testa del feto, costituiscono il mezzo di presa, e da un manico mediante il quale viene effettuata la trazione. Strumento un tempo usatissimo in ostetricia, ha attualmente indicazioni più limitate data la tendenza a ricorrere al parto cesareo nei casi in cui insorgano complicanze per la madre o per il bambino nel corso del travaglio. L'uso eccessivo e inappropriato di tale strumento aveva infatti aumentato la percentuale di paralisi spastiche cerebrali dovute a danno da compressione. L'indicazione principale dell'uso del forcipe è la sofferenza fetale acuta in periodo espulsivo, quando la testa del feto è già scesa fino alla parte bassa dello scavo pelvico materno.