esportazióne
sf. [sec. XVIII; dal latino exportatío-ōnis]. Trasferimento all'estero di merci, beni o servizi. Le esportazioni rappresentano quindi flussi commerciali in uscita dal Paese considerato che si contrappongono alle importazioni, che, in via speculare, sono flussi commerciali in entrata. Il saldo tra esportazioni e importazioni riferito a una certa unità di tempo costituisce il saldo della bilancia commerciale del Paese considerato. In particolare si distinguono: le esportazioni speciali, relative alle sole merci di origine nazionale che escono definitivamente dallo Stato; le esportazioni temporanee, che riguardano materie prime o semilavorate che vengono esportate all'estero in franchigia per subire processi di trasformazione e quindi essere riportate nel Paese di origine. Nel corso degli anni Settanta, è stata effettuata dal nostro Paese un'ampia politica volta a favorire le esportazioni attraverso la concessione di agevolazioni in materia di credito all'esportazione. In concomitanza con lo sviluppo del mercato unico europeo, del GATT, e di altri accordi in chiave liberista, si assiste a una progressiva eliminazione delle barriere doganali, di tariffe o tasse tendenti a ostacolare la libera circolazione delle merci. Le disposizioni legislative in materia sono comunque numerose; alcune vietano l'esportazione (per esempio, per determinate cose d'interesse artistico o storico); altre richiedono l'autorizzazione della pubblica amministrazione; altre, infine, prevedono una determinata tassa per poter esportare determinate merci o prodotti. Per quanto riguarda la legislazione della UE, questa sancisce il divieto nel commercio fra gli Stati membri delle restrizioni quantitative all'esportazione oltre che di ogni altra misura che ne provochi i medesimi effetti negativi sul flusso di esportazione intracomunitaria delle merci. Fatti salvi gli interessi legittimi che possono giustificare tali restrizioni, sintomo di queste è il differente trattamento posto dalla legislazione statale riguardo al commercio interno in rapporto a quello di esportazione, trattamento che avvantaggia la produzione nazionale o il mercato interno dello Stato membro.