endorfina
sf. [da endo-+(m)orfina]. Sostanza contenuta nei tessuti degli animali superiori, avente proprietà farmacologiche simili a quelle della morfina; si ritiene anzi che le endorfine abbiano funzioni biologiche di portata più ampia dei maggiori analgesici, naturali o di sintesi. In particolare, le endorfine svolgerebbero una funzione di controllo e di coordinazione delle attività nervose superiori, cosicché un'anomala loro disponibilità a livello dei recettori centrali avrebbe un significato importante nella genesi di alcune espressioni patologiche del comportamento. L'intervento delle endorfine nella modulazione della sensibilità dolorifica è suggerita, oltre che da numerose ricerche neurofisiologiche, che hanno dimostrato la loro capacità di legarsi ad alcuni recettori presenti nel sistema nervoso centrale e la cui azione ultima sarebbe quella dell'innalzamento della soglia del dolore; inoltre è stata dimostrata la diminuzione del tasso di queste sostanze (più propriamente dei peptidi) nel liquor di soggetti con nevralgia del trigemino o affetti da altre forme di dolore cronico di origine somatica. In questi pazienti l'analgesia mediante elettrostimolazione (o agopuntura) determina l'aumento nel liquor del contenuto di endorfine.