emangiòma
sm. (pl. -i) [sec. XIX; da emo-+angioma]. Tumore molto comune che costituisce il 7% di tutti i tumori benigni; è molto frequente nella prima e seconda infanzia. L'emangioma è una neoformazione vascolare congenita a eziologia sconosciuta; si discute anche se si tratta di vera neoplasia o semplicemente di anomalie congenite. Gli emangiomi capillari sono composti da vasi sanguigni che hanno per lo più il calibro dei capillari normali, un colorito da rosso vivo a bluastro e si presentano piatti, rilevati, rotondeggianti; si localizzano preferibilmente al volto ma possono manifestarsi anche in visceri come fegato, rene, milza; sono anche detti nevi o voglia a fragola. Gli emangiomi cavernosi sono caratterizzati da grandi canali vascolari di calibro molto superiore a quello dei capillari e interessano per lo più cute e mucose, ma anche visceri quali fegato, pancreas, milza ed encefalo. Nella malattia di Lindau-von Hippel gli emangiomi cavernosi nel cervello o nel tronco encefalico o nel fondo oculare sono associati a tumori vascolari o cisti del fegato, pancreas, ecc. Macroscopicamente gli emangiomi capillari si presentano come masse spugnose, rosso-bluastre, nettamente delimitate ma non incapsulate; il loro trattamento si avvale della chirurgia, roentgenterapia, diatermocoagulazione e scleroterapia.