dissezióne
sf. [sec. XVII; da dissecare, sul modello del latino sectío-ōnis, il tagliare]. Atto del dissecare. In particolare, in anatomia, procedimento tecnico basato sulla divisione di un cadavere nelle sue parti costitutive, allo scopo di osservarne la forma, la struttura e i rapporti. La dissezione, realizzata per la prima volta da Erofilo e da Erasistrato nell'antica scuola alessandrina, divenne pratica indispensabile per la conoscenza delle strutture anatomiche macroscopiche del corpo umano; fu vietata nell'epoca romana e per tutto il Medioevo per esser poi nuovamente realizzata dalla scuola anatomica bolognese, opera di Mondino dei Liucci (a partire dal 1316), che la ritenne indispensabile per gli studi e l'insegnamento medico. Oggi è pratica diffusa anche sugli animali per ricerche biologiche e di anatomia comparata.