dispacciaménto

sm. [sec. XX; dall'inglese dispatching, assegnare, distribuire]. Nella gestione integrata dei grandi sistemi di generazione e trasmissione dell'energia elettrica il dispacciamento è un metodo tecnologicamente avanzato di controllo della rete di trasmissione e delle centrali di generazione. Scopo primario del dispacciamento è assicurare in tempo reale l'equilibrio fra la domanda di energia elettrica, molto variabile sia per ragioni aleatorie sia in funzione delle ore del giorno e delle stagioni, e la produzione elettrica stessa; allo stesso tempo il dispacciamento garantisce il grado di affidabilità e di continuità del servizio elettrico richiesto. L'importanza del dispacciamento deriva dal crescente valore economico e sociale dell'energia elettrica che impone di evitare il rischio di blackout, ossia la perdita di controllo del sistema. La difficoltà del controllo della generazione e trasmissione effettuata dal dispacciamento nasce dalla non immagazzinabilità dell'energia elettrica. Il dispacciamento consiste nell'assegnare a ogni centrale e a ogni istante un preciso livello di produzione che viene stabilito per soddisfare la domanda globale, per collocare in modo ottimale la generazione rispetto ai centri di consumo e per assicurare la ripartizione dei flussi di energia elettrica sulle linee entro limiti di sicurezza stabiliti. Nella pratica dei Paesi avanzati il dispacciamento è effettuato da un sistema di controllo (dispacciatore) che riceve telerilevamenti di una molteplicità di parametri delle centrali e delle linee, regola automaticamente o secondo programmi stabiliti la potenza fornita alla rete e assicura la disponibilità di quella di riserva pronta. Inoltre, in esercizio normale, esso consegue l'ottimazione istantanea del parco di generazione in funzione dei costi marginali della generazione e della trasmissione e garantisce la costanza della frequenza (entro limiti particolari ristretti) e della tensione. In emergenza interviene per controllare le condizioni di incidente e riportarle entro limiti accettabili: in caso di incidenti a evoluzione lenta agisce sia sull'offerta, avviando le turbine a gas, le centrali idroelettriche (incluso il pompaggio) e gli altri mezzi di riserva e richiedendo soccorso sul parallelo internazionale, sia sulla domanda, riducendo la tensione di rete e i carichi interrompibili; in condizioni di incidente a evoluzione rapida anche limitando il disservizio mediante distacchi automatici del carico. Nel caso di disservizio generalizzato, esso ne limita l'entità nello spazio, isolando l'area critica e riequilibrando il resto del sistema, e nel tempo, con un piano di riaccensione predisposto per assicurare la ripresa del servizio rapidamente. Tale piano viene messo in opera, per esempio in Italia, in modo decentrato, tramite direttrici di riaccensione che si basano sugli impianti di generazione di più facile e rapido avvio e di maggiore potenzialità regolante e direttrici di magliatura della rete ad alta tensione, per ricostruire il parallelo fra le parti ossia la gestione sincrona del complesso. Il dispacciamento avviene a più livelli gerarchici. Nel caso dell'Italia (ENEL) si articola in un Centro Nazionale di Controllo (CNC - primo livello); in Servizi Ripartizione e Controllo del Carico (SRC - secondo livello); in Posti di Teleconduzione (PT) e nei grandi impianti. Esso si inserisce nel sistema integrato dell'Europa continentale (UCPTE) che vede l'esercizio sincrono delle centrali elettriche dal Portogallo alla Grecia e dalla Danimarca all'Italia, e la trasmissione dell'energia prodotta su una rete che serve oltre trecento milioni di consumatori. Il nuovo sistema di controllo dell'ENEL, che ha sostituito quello precedente ed è entrato progressivamente in servizio a partire dal 1985, gestisce un insieme di centrali per una potenza disponibile complessiva di oltre 43 milioni di kW, che hanno soddisfatto nell'inverno 1990-91 una domanda di punta di 36,4 milioni di kW; nello stesso anno esso ha gestito un volume di scambi internazionali di 34 milioni di kWh. Il sistema di controllo riceve circa 22.000 telemisure e telesegnali (di cui 10.000 circa pervengono al Dispacciatore Nazionale) tramite un sottosistema di teletrasmissioni e li gestisce con un sottosistema informatico di grande capacità di elaborazione e accumulo dell'informazione, articolato sul territorio. Il sistema controlla mediante teleoperazioni e disposizioni sull'utilizzazione degli impianti e sull'assetto di rete, l'esercizio dell'intero sistema di generazione e trasmissione. Dato il suo carattere nevralgico il sistema di controllo dell'ENEL è in condizioni di operare con un notevole grado di flessibilità e, in particolare, anche nel caso in cui il Centro Nazionale non sia disponibile.

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