discheratòsi
sf. [da dis-+cherat(ina)+-osi]. Disturbo dello sviluppo dell'epidermide, il cui strato malpighiano subisce una cheratinizzazione abnorme, che può evolvere con formazione di un epitelioma (malattia di Paget, malattia di Bowen, ecc.). La discheratosi follicolare vegetante, detta anche malattia di Darier, è una forma di dermatosi giovanile ereditaria a decorso cronico che interessa soprattutto il volto, il collo e il petto. È caratterizzata da eruzione simmetrica di elementi primitivamente papulosi e successivamente vegetanti, o anche papillomatosi con secrezione fetida. L'eruzione persiste a lungo e quando scompare lascia delle macchie pigmentate. La discheratosi congenita è una malattia rara trasmessa come carattere recessivo legato al sesso. È caratterizzata da atrofia e pigmentazione cutanea associata a distrofia delle unghie e leucoplachia. Può evolvere in carcinoma.