cronostratigrafìa
IndiceDescrizione generale
"Per la classificazione, corrispondenza ed esempi di unità cronostratigrafiche e geocronologiche vedi tabella al lemma del 7° volume." sf. [sec. XX; crono-+stratigrafia]. Suddivisione delle rocce della crosta terrestre "La tabella con la classificazione, corrispondenza ed esempi di unità cronostratigrafiche e geocronomogiche è a pag. 451 del 7° volume." in funzione dell'intervallo di tempo durante il quale si sono formate, intervallo definito dall'inizio e dalla fine della sedimentazione delle rocce contenute in una “sezione tipo”. Le superfici limite di ogni singola unità sono quelle che individuano un complesso di rocce in funzione di un evento geologico significativo e rappresentano delle superfici “isocrone” che consentono di operare correlazioni. Per cronostratigrafia si intende infatti anche la ricostruzione della contemporaneità e dei rapporti cronologici dei fenomeni geologici in quanto per il suo tramite è possibile collocare i vari fenomeni nella scala dei tempi geologici. Le suddivisioni della cronostratigrafia si indicano come unità cronostratigrafiche, cioè l'insieme di rocce formatesi durante un determinato intervallo di tempo geologico a sua volta definito come unità cronologica o geocronologica. Pur avendo significato diverso, sia alle unità cronostratigrafiche sia a quelle geocronologiche si attribuiscono denominazioni specifiche identiche; così per esempio il sistema Cambriano, unità cronostratigrafica, rappresenta le rocce formate durante il periodo cambriano, unità geocronologica. In linea di massima l'estensione areale di un'unità cronostratigrafica può essere a scala terrestre, mentre quella verticale non ha alcuna delimitazione standard ed è espressa dalla grandezza dell'intervallo di tempo al quale corrispondono le sue rocce. In pratica, tuttavia, l'estensione verticale e orizzontale di un'unità cronostratigrafica è definita dal criterio usato nella sezione tipo all'interno dell'area tipo, al fine di standardizzare queste unità. La classificazione e le correlazioni cronologiche basate sui criteri fisici e paleontologici relativi alle unità cronostratigrafiche, in riferimento alla diversa estensione delle aree tipo, possono consentire la realizzazione più importante dei lavori stratigrafici, ossia la costruzione di una colonna stratigrafica universale.
Le unità cronostratigrafiche
I termini formali delle unità cronostratigrafiche sono: eratema, sistema, serie, piano e sottopiano. L'eratema, l'unità maggiore, rappresenta un insieme di rocce cronologicamente correlato, formatosi durante un intervallo di tempo geologico definito come “era”; in conseguenza dell'estensione difficilmente può essere definito dalla cronostratigrafia di una sezione tipo in un'area tipo e pertanto va considerato come un'unità artificiale introdotta per corrispondere a quella geocronologica di era. Il sistema è l'unità cronostratigrafica fondamentale; è usato come unità di riferimento nelle classificazioni cronostratigrafiche a scala terrestre e rappresenta un'associazione di rocce cronologicamente collegate formatesi durante un intervallo di tempo geologico definito come “periodo”. In pratica la sezione tipo di un sistema deriva spesso dalla composizione delle sezioni tipo delle sue unità minori: serie e piano. Per risolvere alcune difficoltà di nomenclatura tra quella americana e quella europea è stato introdotto il sottosistema; per esempio Mississippiano e Pennsylvaniano sono due sottosistemi che assieme costituiscono il sistema carbonifero. La serie è l'unità cronostratigrafica formale di ordine inferiore al sistema, il quale è diviso in un numero di serie varianti da due a cinque. Anche la serie, come già il sistema, può derivare dalla composizione dei piani che la costituiscono; di questo termine si fa talvolta un uso errato applicandolo per indicare unità litostratigrafiche. Il piano è l'unità base di lavoro nelle classificazioni cronostratigrafiche anche se lo spessore della sequenza di rocce che gli competono così come l'intervallo di tempo geologico che rappresenta possono variare sensibilmente da piano a piano. Le superfici isocrone che costituiscono il limite di un piano possono coincidere con quelle biostratigrafiche e litostratigrafiche o anche con entrambe, ma in generale ne sono indipendenti. Nella pratica è molto difficile correlare i limiti orizzontali di una sezione tipo di un piano con quelli superiore e inferiore dei piani rispettivamente a letto e a tetto quando questi presentino la loro sezione tipo in aree diverse. Il sottopiano è la più piccola delle unità cronostratigrafiche ed è definito mediante una limitata sezione tipo rappresentativa della sequenza delle rocce formatesi durante l'unità geocronologica minore denominata tempo. Va rilevato che un piano può essere interamente, parzialmente o per nulla diviso in sottopiani.