correntòmetro

sm. [sec. XIX; da corrente (sostantivo femminile)+-metro]. Apparecchio usato in oceanografia per la misura della velocità e della direzione delle correnti marine. I correntometri possono dividersi in due categorie: correntometri in senso stretto, che misurano lo stato di corrente in un punto o su una sezione, e strumenti che rivelano il movimento, nel corso del tempo, di un certo volume d'acqua. I correntometri del primo tipo, generalmente fissi, sono dotati di opportuni sensori rivelatori del moto; i secondi invece vengono trasportati dalle correnti e possono essere dotati di dispositivi di localizzazione: si fanno rientrare comunemente nel novero dei galleggianti e sotto questa voce sono descritti. I correntometri in senso stretto di più comune impiego sono a sistema meccanico, come "Per il correntometro di Ekman vedi figura al lemma del 6° volume." i correntometro a elica tipo Ekman e i correntometri a rotore tipo Savonius, in cui il numero dei giri dell'elica o del rotore è in funzione della velocità della corrente: si risale pertanto alla velocità conoscendo, per lettura diretta o dall'esame di dispositivi registratori o per trasmissione via radio, il numero di giri dell'elica o del rotore in un prestabilito periodo di tempo. Una bussola solidale con lo strumento consente la determinazione della direzione della corrente: dispositivi opportuni permettono, di volta in volta, di segnalare lo spostamento dell'apparecchio rispetto alla direzione dell'ago magnetico. Correntometri di maggiore sensibilità sono quelli acustici sfruttanti l'effetto Doppler: constano di un trasmettitore e di un ricevitore a ultrasuoni che consentono di apprezzare la variazione di frequenza di un segnale ultrasonoro emesso nell'acqua in movimento. Altri correntometri sfruttano la diffusione di sostanze facilmente rilevabili, come materiali radioattivi, fluorescenti, colorati, ecc., e consentono di misurare anche correnti estremamente deboli. I correntometri elettromagnetici derivano la velocità delle correnti marine dalla misura di differenze di potenziale: il campo magnetico terrestre o un campo magnetico artificiale, prodotto da un potente magnete, inducono sulla massa d'acqua in movimento, conduttrice a causa degli ioni presenti, una forza elettromotrice rilevabile mediante misure di potenziale tra due punti della corrente in esame; poiché la forza elettromotrice è proporzionale all'intensità della componente verticale del campo magnetico e alla velocità di spostamento della massa d'acqua, si può calcolare, misurati gli altri parametri, la velocità della corrente.

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