cornice¹

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; da cornice2, calco del greco kṓrōne, cornice e cornacchia].

1) Telaio di legno o altro materiale, più o meno decorato, posto intorno a dipinti, specchi, fotografie, per isolarli e dar loro risalto: mettere in cornice; una cornice barocca. Fig.: vale più la cornice del quadro, gli elementi accessori valgono più di ciò che dovrebbe essere l'essenziale.

2) Per estensione, qualunque elemento che delimiti e circondi una superficie ponendola in risalto, abbellendola; in particolare, nei libri antichi (manoscritti o a stampa), i fregi miniati, silografici o calcografici, che inquadrano le pagine su tre o anche su quattro lati. I motivi ornamentali sono generalmente costituiti da volute con tralci di foglie e fiori o da elementi architettonici. Fig.: un paesino tra una cornice di montagne; un viso tondo nella cornice dei capelli corti. Talora col significato di ambiente: la vicenda si svolge in una cornice raffinata e moderna; anche particolare secondario o accessorio atto a collegare le diverse parti di una narrazione, di un discorso, ecc.; in particolare, in diritto, legge cornice (o legge quadro), legge dello Stato che fissa i principi fondamentali entro i quali deve muoversi l'attività legislativa delle regioni. Il principio informatore è stato accolto nella legge n. 62 del 10 febbraio 1953.

3) Elemento sporgente modanato posto a conclusione di una montatura o di una superficie, a coronamento di una parte della facciata, di un arco o di una finestra; in senso stretto, parte sovrastante il fregio della trabeazione classica. Il significato strutturale di questo elemento architettonico va ricercato nell'esigenza di mettere in evidenza la linea di incontro di due superfici geometricamente e strutturalmente diverse, quali per esempio la facciata e le falde del tetto (cornice di coronamento), la facciata e le solette orizzontali (cornice marcapiano), la facciata e i vuoti delle finestre (cornice marcadavanzale).

4) Gradino di una parete rocciosa, più stretto della cengia; con senso analogo, Dante chiama cornici le balze del monte del Purgatorio.

Arte

Le cornici destinate a racchiudere dipinti o specchi risentono dei vari stili architettonici. Le cornici lignee gotiche sono ricche di pinnacoli e guglie dorate, quelle rinascimentali hanno struttura quadrangolare, a mo' di finestre centinate o trabeate, con fregi, decorazioni e talora sculture a tutto tondo. In Toscana appare anche una forma rotonda con festoni di fiori e frutta, di cui si conoscono anche esemplari in ceramica (cornici da specchio), nel gusto di Andrea, Giovanni e Luca Della Robbia. Verso la fine del Cinquecento, la struttura della cornice diviene più complessa, arricchendosi di numerosi motivi decorativi. L'esempio più significativo è costituito dalla cosiddetta “sansoviniana”, con volute che si dipartono da una maschera centrale e con cariatidi laterali. Nel periodo barocco la cornice, spesso ovale, diventa estremamente mossa e ornata; elegantissime, ma più sobrie, le cornici settecentesche, in particolare quelle veneziane. Quelle neoclassiche sono sovente decorate con motivi di palmette stilizzate . Preziose le cornici veneziane dorate o laccate o in vetro di Murano e quelle in porcellana usate nel Settecento soprattutto per gli specchi.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora