continènza

sf. [sec. XIII; dal latino continentía].

1) L'essere continente; moderazione nel soddisfare gli appetiti corporali, per lo più sessuali; temperanza, sobrietà. In particolare, in teologia morale, la disposizione a raffrenare e contenere entro i limiti della ragione l'impulso naturale dell'uomo rivolto all'appagamento della fame, della sete e del desiderio sessuale. In quanto domina tale impulso, ma non lo estingue, la continenza si differenzia dalla virtù della temperanza, della quale costituisce comunque una sorta di grado preliminare imperfetto.

2) In diritto processuale, continenza di cause, situazione di due cause in cui i due giudizi hanno uguali soggetti e uguale titolo, ma divergono nelle domande, in modo che l'una di esse contiene l'altra. In tal caso identico è il giudice e unica la sentenza.