collimazióne

sf. [sec. XIX; da collimare]. L'atto del collimare. In particolare, in ottica, operazione avente lo scopo di determinare l'intersezione di un dato punto e una retta, detta asse di collimazione o linea di mira. La retta è geometricamente definita e talvolta coincide con l'asse ottico dello strumento che effettua la collimazione; l'angolo formato dalle due rette è detto errore di collimazione. La collimazione può essere effettuata proiettando sul punto che si vuole collimare l'immagine luminosa dell'incrocio dei fili di un reticolo che costituisce parte dello strumento, detto collimatore. In un senso più generale, è detta collimazione l'operazione di confinare, con mezzi ottici, elettrici, magnetici, ecc., un fascio di radiazioni elettromagnetiche o corpuscolari entro un angolo solido ben definito, al limite entro una superficie cilindrica indefinita di piccola apertura. § In topografia, nel rilevamento di campagna, l'altezza di collimazioneM) è la distanza verticale tra il punto collimato e il piano di paragone del punto mirato (PP).

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