colecistectomìa
sf. [da colecisti+ greco ektome]. Asportazione chirurgica della colecisti, resa necessaria il più delle volte dalla presenza di calcoli. È particolarmente indicata quando i calcoli sono grossi e multipli, quando abbiano causato episodi di colecistite, quando diano disturbi che interferiscono con la vita normale del paziente, e quando la colecisti sia alterata, per sclerosi o calcificazione, e non più funzionante. Colecistectomìa per via laparoscopica, intervento in cui la colecisti viene asportata senza ricorrere alla laparotomia ma utilizzando una tecnica endoscopica che rende possibile anche lo studio radiologico della via biliare. Sindrome post-colecistectomìa, insieme di disturbi, in parte funzionali, in parte organici, che compaiono a una certa distanza dall'intervento di colecistectomia. Possono essere dovuti ad aderenze che alterano il flusso della bile, ad alterazioni nell'apertura e chiusura dello sfintere di Oddi che provocano reflusso di bile dal duodeno allo stomaco, o all'immissione troppo rapida dei sali biliari nell'intestino. I disturbi più frequenti sono difficoltà digestiva, gastrite, diarrea.