cinése, tappéto-
tappeto caratteristico della Cina I più antichi esempi di tappeto cinese annodato risalgono all'ultima fase del periodo Ming (sec. XVII), anche se ritrovamenti (Asia centrale) e fonti letterarie si riferiscono a una tradizione più antica (sec. XIII). I pochi esempi storici rivelano elementi di influenza islamica ed evidenti legami stilistici con la produzione turcomanna. Il disegno decorativo, incorniciato dal motivo ornamentale del meandro, accoglie figurazioni emblematiche del repertorio del taoismo e del buddhismo. I colori prevalenti sono il blu e il giallo caldo in orchestrazioni di equilibrato effetto; sobri sono gli accostamenti di rosa, verdi e rossi. Le zone più importanti di produzione sono il Kansu, il Chilin, Shansi, Shensi e Shantung. Il termine commerciale di Tientsin, usato per indicare i tappeti cinesi, fu derivato dall'omonimo porto d'imbarco che, assieme a quello di Canton, fu il porto principale cinese da cui partivano le merci per l'Europa. Il tappeto cinese moderno, con annodatura (Senneh) molto rada (300-400 per dm²) ha ordito e trama di cotone (il nodo invece è di lana grossa). Caratteristico della produzione cinese è il tipo di tappeto da pilastro o da colonna, eseguito in modo che i motivi decorativi possano perfettamente combaciare nel congiungimento dei lati più alti allorché il tappeto viene messo in opera. Decorati alla maniera cinese, molti tappeti provengono da manifatture persiane o anatoliche.
Tappeti cinesi. Un tappeto dell'area di Ningsia del sec. XIX.
De Agostini Picture Library
Tappeti cinesi. Un manufatto della città di Pechino del sec. XIX.
De Agostini Picture Library