chiamata
Indicesf. [sec. XIV; da chiamare].
1) Atto del chiamare, con la voce o con qualunque altro mezzo; invito, richiamo: ho risposto alla tua chiamata; “Ci volevano due o tre chiamate della mamma per farli alzare” (Cassola); il medico è accorso alla chiamata del paziente; chiamata telefonica, criterio telefonico mediante il quale viene azionata la suoneria dell'apparecchio dell'utente con cui ci si desidera collegare. Il criterio di chiamata consiste nell'invio alla suoneria di una corrente alternata alla frequenza di 25 Hz: una chiamata interurbana, intercontinentale. Chiamata selettiva, in marina, la chiamata di un particolare natante al quale si desideri recapitare un messaggio. Viene realizzata inviando via radio una sequenza codificata di impulsi fonici che, ricevuta dalla stazione radio del natante, aziona un dispositivo di segnalazione. Segnale di chiamata, nelle ferrovie, vedi segnale. Chiamata alle armi, atto amministrativo con cui l'autorità militare chiama in servizio gli arruolati o richiama i militari in congedo illimitato. La chiamata viene portata a conoscenza degli interessati mediante la pubblicazione di un manifesto o mediante la precettazione personale. I giovani arruolati vengono normalmente chiamati nell'anno in cui compiono il 19º anno di età. La chiamata avviene solitamente per scaglioni. È detto mancanza alla chiamata il reato costituito dall'insolvenza a tale obbligo (art. 151 Codice Penale Militare di Pace). Con sensi più particolari: A) invito a presentarsi sul proscenio che il pubblico rivolge con applausi insistenti alla fine di un atto o di una recita all'autore, agli attori, ai realizzatori dello spettacolo (regista, scenografo, ecc.): si sono avute diverse chiamate dopo il primo atto. L'uso risale al sec. XX. B) Chiamata luminosa o acustica, segnale luminoso o acustico convenzionale che in alberghi, ospedali, uffici, ecc., si avverte contemporaneamente in più locali, azionando il quale si richiede l'intervento del personale di servizio. C) In informatica, operazione di richiamo di un sottoprogramma (in inglese subroutine) da parte di un programma principale; dopo la chiamata l'elaborazione passa al programma chiamato per poi ritornare al programma chiamante. D) Atto con cui si tira la briglia per guidare, rallentare o arrestare la marcia del cavallo. Concretamente, ciascuno dei due anelli posti agli estremi del morso, ai quali è fissata la briglia. E) Fig., inclinazione particolare, vocazione: “ebbi la chiamata a Dio di cui oggi sono così incerta” (Piovene).
2) Elezione, assunzione o nomina a un ufficio, a una carica; in particolare, invito formale rivolto a un professore di ruolo perché ricopra una determinata cattedra: la chiamata del prof. X al Politecnico di Zurigo.
3) In uno scritto, segno con cui si rimanda a note, correzioni, aggiunte poste a piè di pagina o altrove e contraddistinte dallo stesso segno; nei volumi antichi, la parola o la sillaba o, nei libri di musica, la serie di note stampata in fondo alla pagina e riproducente quella con cui si iniziava la pagina seguente.
4) Nel processo civile, diritto di ciascuna parte a chiamare in causa un terzo al quale ritiene comune la causa o dal quale pretende essere garantita. L'intervento può essere provocato anche dal giudice e in entrambi i casi il terzo diviene parte del processo. Chiamata alla successione, designazione di un erede alla successione in forza di un testamento o a norma di legge.