chiùdere

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v. tr. (prem. chiusi, chiudésti, ecc.; pp. chiuso) [sec. XIII; latino volg. cludĕre, per il classico claudĕre].

1) Ostruire, otturare, occludere uno spazio vuoto, un varco o una qualsiasi apertura: chiudere una fossa, ricoprendola di terra; chiudere una fessura col mastice. Per estensione: A) impedire il passaggio: chiudere una via al traffico, chiudere le frontiere; anche fig.: chiudere il passo, la strada a qualcuno, ostacolarlo, creargli difficoltà. B) Circondare, recingere all'intorno uno spazio o un corpo: chiudere una piazza con alberi; hanno chiuso la villa con un muretto; anche delimitare: “colle che chiude la Val di Nievole” (Machiavelli). Detto di persone, disporsi tutt'intorno, accerchiare nel corso di manovre militari o in altre circostanze: chiudere in cerchio l'esercito nemico; la folla chiuse da ogni parte l'auto del presidente. Fig., rendere insensibile agli affetti o ai contatti con il mondo esterno: “Il sospetto ha chiuso i cor” (Berchet); anche rifl.: s'è chiuso a ogni sentimento di compassione.

2) Congiungere gli elementi mobili (ante, sportelli, coperchi, ecc.) di un infisso che consente il passaggio o la comunicazione con un ambiente, un vano, un recipiente; chiudere la porta, la finestra, un'armadio; chiudere il tombino della fogna;chiudere la casa, chiuderne le porte d'accesso; chiudere una bottiglia, tapparla; spesso s'intende che gli elementi vengono fissati mediante serrature o altri sistemi e in tali casi il verbo equivale a serrare: chiudere a chiave, col catenaccio, a doppia mandata, ecc. Talora rifl.: la porta s'è chiusa per il vento. Come intr., combaciare bene nella chiusura: “Qui le finestre non chiudono e lasciano entrare sole, acqua e venti” (E. Cecchi).

3) Con sensi estensivi: A) accostare, riunire le parti staccate, generalmente simmetriche, di un oggetto: chiudere le forbici, le tenaglie, l'ombrello; più spesso con riferimento a parti che consentono la chiusura di recipienti, organi e sim.: chiudere la borsetta, il portafoglio;chiudere la bocca, accostare le labbra; anche fig., tacere: chiudere la bocca a qualcuno, metterlo a tacere, convincerlo con argomenti inoppugnabili. Chiudere gli occhi, congiungere le palpebre e quindi, per estensione, dormire o anche morire; fig., non avere capacità o volontà di vedere come stanno le cose: chiudere gli occhi di fronte alla realtà;chiudere un occhio, fingere di non vedere le mancanze altrui, lasciar correre per complicità o per clemenza. Anche rifl.: gli occhi mi si chiudono per la stanchezza; la ferita si è chiusa, si è rimarginata. B) Completare mediante collegamento: chiudere un cerchio, congiungere gli estremi di una linea o struttura curva incompleta (detto anche di persone che completano una disposizione a circolo); chiudere un circuito elettrico, determinare la continuità della corrente, azionando un apposito interruttore di collegamento. C) Stringere saldamente tra due elementi meccanici: chiudere il ferro nella morsa; chiudere tra le pinze. Fig.: chiudere tra le braccia, abbracciare. In particolare, nel gergo giornalistico chiudere una pagina indica la conclusione del lavoro di impaginazione; l'espressione risale ai tempi in cui, prima della fotocomposizione e dell'ingresso dei computer in tipografia, la pagina, composta con caratteri in piombo, veniva “chiusa” tra i morsetti di un telaio prima di essere avviata alle successive fasi di lavorazione. D) Racchiudere, ripiegare: chiudere la mano, ripiegarla su se stessa e serrarla; chiudere le ali, raccoglierle contro il corpo, detto di uccelli che hanno terminato il volo. Anche rifl.: il fiore s'è chiuso per il gelo. E) Rinchiudere cose, animali o persone in luogo sicuro o da cui non possano uscire liberamente: chiudere i gioielli nel forziere; chiudere in gabbia i leoni; ha chiuso la figlia in collegio;chiudere in carcere, mettere in prigione; rifl., rinchiudersi, ritirarsi: chiudersi in convento. Fig., celare, nascondere nell'intimo, comprimere: “Nessun secreto fia chi copra o chiuda” (Petrarca); chiudere nell'animo il risentimento; rifl., raccogliersi, concentrarsi: chiudersi nel proprio dolore, nella meditazione. F) Interrompere mediante interruttore il funzionamento di un impianto o servizio: chiudere l'acqua, il gas, la luce. G) Con sensi più specifici: chiudere un cassetto, spingerlo all'interno del mobile; chiudere una lettera, incollare sulla busta il lembo ripiegabile; chiudere un pacco, fissarne l'avvolgimento con corde, nastri adesivi, piombi, ecc.

4) Concludere, porre termine a qualche cosa: chiudere il discorso con una frase di circostanza; lo spettacolo pirotecnico chiuse i festeggiamenti;chiudere la discussione, smettere di parlare; chiudere la fila, un corteo, venire in coda, essere all'ultimo posto. In particolare, interrompere o far cessare un'attività: chiudere bottega; lo stabilimento è stato chiuso per fallimento. In questo senso, negli anni più recenti, freq. l'uso assoluto, specialmente per indicare l'interruzione di un'attività illegale o l'intenzione di rompere i rapporti con qualcuno: trafficava nel campo delle scommesse clandestine, ma ha chiuso da un pezzo. In alcuni giochi di carte, ottenere una combinazione che consente di calare tutte le carte in tavola vincendo la partita. Rifl., aver termine, cessare: l'iscrizione al concorso si chiuderà il mese prossimo.

5) Come intr. (aus. avere), in particolari loc.: chiudere a destra o sulla destra, accorciare le distanze tra i componenti delle file dalla parte destra (durante le marce). Nel linguaggio politico: chiudere a destra, a sinistra, rifiutare ogni forma d'intesa o di collaborazione con le forze di destra o di sinistra.

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