cavézza
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(meno comunemente capézza), sf. [sec. XV; latino capitíum, apertura della tunica per cui passa il capo, estremità].
1) Finimento di cuoio o corda con cui si tengono legati per il capo specialmente equini e bovini, per guidarli. Alla cavezza del cavallo possono essere collegati il morso e le briglie sia per cavalcarlo sia per attaccarlo al carro. Fig., legame di soggezione, freno morale: tenere a cavezza; rompere la cavezza, darsi a vita sregolata.
2) Ant., capestro. Per estensione, persona degna di capestro, furfante, canaglia.