carnet

sm. francese (propr. dim. dell'ant. caern, odierno cahier, quaderno). Taccuino, agenda. In italiano si usa specialmente in alcune loc.: carnet di ballo, su cui le dame segnavano i nomi dei cavalieri che le invitavano a un giro di ballo durante una festa e con i quali si ritenevano impegnate a danzare; carnet di assegni, libretto di assegni di conto corrente; carnet d'indication, libretto in possesso del beneficiario di una lettera di credito circolare (credenziale) recante i corrispondenti all'estero della banca emittente, la firma del beneficiario e le firme dei funzionari della banca autorizzati; in borsa, si dice carnet il libretto in cui sono rilevate da parte dell'agente di cambio tutte le operazioni, con i relativi estremi, concluse tramite il suo intervento. Nel commercio con l'estero, si chiama carnet uno speciale documento doganale usato in sostituzione dei normali documenti di esportazione e importazione temporanee. I carnet ECS (sigla ottenuta dalla fusione del termine “campioni commerciali”, in francese Èchantillons Commerciaux e in inglese Commercial Samples) servono per l'esportazione di campioni o campionari. L'uso di tali carnet evita il pagamento dei dazi a ogni passaggio di dogana. Della validità di un anno, sono emessi dalle Camere di Commercio. I carnet ATA (sigla ottenuta dalla fusione dell'espressione “temporanea importazione”, in francese Admission Temporaire e in inglese Temporary Admission) sono emessi come i summenzionati carnet dalle Camere di Commercio e hanno la funzione di agevolare, sussistendo determinate condizioni, le operazioni di temporanea importazione ed esportazione di merci. Tali carnet sono impiegati per l'invio di merci destinate a fiere, mostre o esposizioni e per la temporanea importazione di materiale necessario alla realizzazione di reportages e film. I carnet ATA ed ECS sono stati adottati in seguito alla Convenzione internazionale di Bruxelles del 1956 e del 1961, a cui hanno aderito numerosi Stati europei.