caràmbola (lessico)
Indicesf. (toscano anche caràmbolo, sm.) [sec. XIX; dallo spagnolo carambola, palla rossa del biliardo, per affinità con carambola (botanica)].
1) Nel biliardo, colpo col quale si manda la palla a colpirne due: fare carambola. Anche il gioco fondato su questo colpo e praticato sul biliardo senza buche con due palle bianche e una rossa. La palla rossa si colloca sulla penitenza del quartiere alto e una bianca su quella del quartiere basso. Chi inizia il gioco batte la propria palla dal quartiere basso sulla palla rossa con la quale deve cercare di colpire la palla bianca dell'avversario. Se ci riesce fa carambola e guadagna un punto e il diritto di ripetere il tiro. Quando sbaglia, il tiro passa all'avversario. Dopo il primo colpo si può battere indifferentemente sulla palla rossa e sulla bianca avversaria. La partita va a 24, 30, 50, 100 punti. Oltre alla carambola libera, esistono altri modi di giocare a carambola che si differenziano per limitazioni e obblighi imposti ai giocatori nel modo di eseguire la carambola stessa, per esempio la carambola a una sponda o la carambola a tre sponde. La specialità più spettacolare e complessa è quella chiamata carambola artistica, o anche biliardo artistico o fantasia classica, in cui vengono usate palle d'avorio. Consiste nell'esecuzione di un determinato numero di figure, ciascuna delle quali con indicazione precisa della posizione iniziale delle tre palle sulla superficie del biliardo e del punteggio conseguibile, in base al regolamento stilato dalla Commissione internazionale biliardo artistico. Ogni giocatore per l'esecuzione di ciascuna figura deve sostenere tre prove; vince il giocatore che ottiene il punteggio complessivo più elevato.
2) Fig., spinta data di rimbalzo per un urto ricevuto nella ressa: “chi scappava di là, chi cadeva, chi tirava caramboli per liberarsi” (Soffici); anche scontro di più vetture.