cantafàvola
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sf. [sec. XIV; impt. di cantare (verbo)+favola].
1) Racconto in versi costituito (come appare nel romanzo francese del sec. XIII Alcassino e Nicoletta, dove il termine è ufficialmente accolto) da parti in versi (destinate al canto) alternate ad altre in prosa (destinate alla recitazione). Di soggetto vario, talvolta sotto forma di domanda e risposta, la cantafavola fa parte del patrimonio popolare e viene tramandata di generazione in generazione per via orale; all'apparenza inverosimile, contiene quasi sempre, come le fiabe, una “morale”. È detta anche cantafola.
2) Per estensione, racconto prolisso e noioso o inverosimile.