camisardi
sm. pl. [dal francese camisard, dal provenzale camiso, camicia]. Nome dato ai calvinisti delle Cévennes che all'inizio del sec. XVIII si ribellarono a Luigi XIV. La rivolta, scoppiata il 24 giugno 1702 a Pont-de-Montvert (Lozère) con l'assassinio dell'abate de Chayla, torturatore dei calvinisti che non volevano convertirsi, covava praticamente dal 1685 quando era stato revocato l'Editto di Nantes. Aiutati dagli Olandesi e dagli Inglesi, i calvinisti furono fanatizzati dal loro capo Jean Cavalier e dai suoi luogotenenti Rolland, Ravanal e Catinat. Per due anni il Paese fu devastato dalla guerriglia, finché Jean Cavalier venne convinto ad abbandonare i ribelli, che furono poi più facilmente vinti. Nel 1704 Rolland fu ucciso, Ravanel e Catinat sottoposti al supplizio (1705). Ma la guerra dei partigiani calvinisti continuò fino al 1713. I camisards noirs furono autentici briganti ai quali lo stesso Cavalier fece la guerra. Erano chiamati così perché prima di attaccare si ricoprivano il viso di nero fumo. I camisards blancs, chiamati anche “I cadetti della Croce” (per la croce bianca che portavano al cappello), anch'essi briganti, seminavano il terrore adducendo motivi religiosi. Furono sterminati da Montrevel.