calzóne

sm. [sec. XV; accr. di calza].

1) Di solito al pl., indumento sia maschile sia femminile, che copre la persona dalla cintola fin sotto le caviglie, dividendosi in due parti per avvolgere le gambe; brache, pantaloni: calzoni corti, a mezza gamba; calzoni lunghi; calzoni con risvolto; calzoni a coscia, molto aderenti. Usato al sing., indica propr. la parte dell'indumento che copre ciascuna gamba: calzone destro, sinistro. In loc. fig.: farsela nei calzoni, avere gran paura; portare, mettersi i calzoni, detto di donna che tiene o assume atteggiamenti autoritari e, in particolare, che si impone al marito nella conduzione della vita familiare. Denominazione moderna degli antichi “panni da gamba” o brache. Solo nel sec. XV le brache formarono un tutto unico nella parte superiore. Nei secoli seguenti i calzoni assunsero le fogge più fantasiose: a sbuffo (grègues, trousses in Francia, Pluderhosen in Germania), per i quali occorrevano metri e metri di stoffa; à gigot, corti, imbottiti e rotondeggianti; quelli caratteristici dei lanzichenecchi, frastagliati e variopinti; le rhingraves, le culottes, che ancora predominavano sotto Luigi XIV. Esse sparirono solo con la Rivoluzione francese, che introdusse i calzoni lunghi, da allora comunemente adottati dalla popolazione maschile occidentale. I calzoni a tubo , usati nell'Ottocento, ebbero alla fine del secolo piega e risvolto e tali sono rimasti fino ai giorni nostri, più o meno stretti secondo le variazioni della moda . Verso il 1910 i calzoni divennero indumento anche femminile, prima solo per lo sport, mentre oggi fanno parte della moda pratica indossata da tutte le donne.

2) Sorta di involto di pasta, farcito con formaggio, acciughe o prosciutto, o anche con vari altri ingredienti (salame, ricotta, pomodori, cipolle, ecc.), poi passato al forno o fritto. Con molte varianti, è specialità di varie regioni meridionali. Si prepara anche un calzone dolce, ripieno di ricotta zuccherata, di fichi secchi o di pasta di mandorle.