còpia¹

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; da copiare].

1) Trascrizione fedele di uno scritto; in particolare, esatta riproduzione di un documento, duplicato: copia manoscritta, la copia di una fattura; brutta copia, prima stesura di uno scritto, minuta; bella copia, trascrizione della minuta in forma definitiva; per copia conforme, formula con cui si autentica, si garantisce la corrispondenza integrale di una copia con l'originale; collazionare una copia, confrontarla con l'originale. In particolare, in diritto, le copie di atti pubblici rilasciate dai pubblici depositari autorizzati fanno fede come l'originale. Anche le copie delle scritture private, depositate presso uffici pubblici e rilasciate da pubblici depositari autorizzati, hanno la stessa efficacia dell'originale. Le copie degli atti giudiziari sono eseguite e certificate dai cancellieri addetti agli uffici giudiziari in cui sono conservati gli originali. § In filosofia, la rappresentazione intellettuale della cosa. Il concetto di copia è inoltre alla base di tutte quelle estetiche che identificano il fare artistico con l'imitazione. Così è in Platone e in Aristotele.

2) Riproduzione fedele di un modello: copia dal vero; una copia di una famosa scultura greca. Per estensione, persona o cosa che presenta caratteristiche molto simili a un'altra: il nipote è la copia del nonno; essere la brutta copia di qualche cosa o qualcuno, riprodurne peggiorate le caratteristiche: è la brutta copia di suo fratello.

3) Ciascun esemplare di un libro, di un giornale e simili: ho ricevuto una copia del tuo ultimo romanzo; contratto redatto in duplice copia.

4) Positivo ottenuto mediante stampa di un negativo fotocinematografico: copia campione, la prima copia di un film completa di colonna immagini e della colonna sonora missata; copia di lavorazione, la prima copia positiva della colonna immagini di un film, ancora priva della colonna sonora.

Arte

Nell'antichità classica, l'uso di riprodurre attraverso copia importanti opere pittoriche e scultoree coincise con il formarsi, in età ellenistica, di grandi collezioni d'arte pubbliche e private. In età romana la forte richiesta di copie d'opere d'arte famose per la decorazione di case, ville ed edifici pubblici determinò il sorgere di numerose officine di copisti provenienti dalla Grecia e dall'Asia Minore. Essi firmavano spesso le loro opere, per lo più copie di sculture dei sec. V e IV a. C., ritratti di filosofi, poeti, strateghi. Anche le pitture che decoravano le case erano in genere copie di celebri originali greci. All'attività dei copisti dobbiamo la conoscenza di molti celebri originali perduti e la possibilità di ricostruire la storia dell'arte greca, soprattutto a partire dal sec. V a. C. Caratteristica dell'arte cristiana del Medioevo fu la ripetizione di esemplari precedenti. Dal Rinascimento in poi la copia fu invece adoperata come strumento di esercitazione.

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