còncavo

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agg. [sec. XIII; dal latino concăvus].

1) Che ha la superficie curva e rientrante, incavata: “come in quegli specchi concavi che sono alle fiere” (E. Cecchi). In particolare: A) in numismatica, nome dato alle monete bizantine d'oro e d'argento per la forma a scodella del tondello. Si dissero pure scifate o scodellate. Analogamente si dissero concavi le monete di Cipro, quelle arabe di Sicilia e i ducati d'argento normanni. Caucei furono chiamati i danari concavi di Venezia. B) In geometria, una figura piana o solida è detta concava se si possono determinare almeno due punti tali che il segmento che li congiunge non appartenga tutto alla figura stessa; per esempio, è concavo un angolo maggiore di 180º o un poligono che abbia un angolo interno concavo. C) In fisica, lente concava, specchio concavo.

2) Sm., non comune, concavità, cavità: “raccolse dell'acqua nel concavo della mano e bevve” (Silone).

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