céladon

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sm. francese (derivato dal nome di un personaggio dell'Astrée di H. d'Urfé).

1) Colore verde pallido.

2) Denominazione data in Francia nel sec. XVII, epoca in cui si diffuse in Occidente, a un tipo di ceramica prodotta in Cina. Il celadon, che è da considerarsi già come protoporcellana e che deve a speciali basi coloranti ferrose la sua caratteristica colorazione verde grigiastra (verde di giada), appare diffuso nella Cina delle Cinque Dinastie (907-960) con il suo maggiore centro di produzione a Wou-Yueh. Sarà tuttavia nel periodo Sung (960-1279) che raggiungerà in Cina il suo più alto livello di perfezione tecnica e artistica. Il celadon fece la sua comparsa in ambiente islamico nel sec. IX (Mesopotamia); molto apprezzato per le sue raffinate qualità, venne imitato soprattutto in Egitto e in Persia, dal sec. XIV in poi. Il celadon islamico è verde-turchese, di un colore più intenso di quello cinese. Nei sec. XVI e XVII la tonalità monocroma dei modelli venne arricchita con l'aggiunta di altri colori (blu, turchese, verde smeraldo, ecc.), secondo il gusto del tempo per la policromia. In Europa si credeva che una bevanda, quando veniva versata in un recipiente di celadon, cambiasse colore.

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